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Ue: NuCapCure, progetto che vuole rivoluzionare la terapia contro il glioblastoma multiforme

 
Ue: NuCapCure, progetto che vuole rivoluzionare la terapia contro il glioblastoma multiforme
Redazione

Il glioblastoma multiforme (GBM) è il tipo più aggressivo e comune di tumore cerebrale, che colpisce quasi 250.000 persone in tutto il mondo ogni anno. Nonostante decenni di ricerca, non esiste ancora una cura. Il trattamento standard prevede la rimozione chirurgica del tumore, seguita da radioterapia e chemioterapia. Sebbene questi approcci possano rallentare temporaneamente la crescita del tumore, l'aspettativa di vita media per i pazienti rimane di soli 15 mesi dopo la diagnosi.

Ue: NuCapCure, progetto che vuole rivoluzionare la terapia contro il glioblastoma multiforme

Si tratta di una malattia che rappresenta un onere enorme non solo per i pazienti e le famiglie, ma anche per i sistemi sanitari, data l'intensità e il costo del trattamento. Questa urgente sfida medica ha spinto i ricercatori a esplorare nuovi modi più precisi per combattere il glioblastoma multiforme.

Come il progetto NuCapCure, che sta cercando di rivoluzionare la terapia. Sostenuto dal Consiglio Europeo per l'Innovazione (EIC) attraverso un finanziamento di 5,9 milioni di euro di Horizon Europe, il progetto riunisce sette istituzioni internazionali in una rete multidisciplinare unica nel suo genere.

NuCapCure integra competenze in fisica nucleare, chimica sintetica, biochimica e radiobiologia, sviluppando terapie che utilizzino i processi cellulari del tumore contro di esso, distruggendo selettivamente le cellule tumorali risparmiando il tessuto cerebrale sano.

Al centro della strategia di NuCapCure c'è la combinazione della radioterapia protonica con l'attivazione del protone fotosensibilizzatore (PS) e la terapia di cattura protonica del boro (BPCT). Questo approccio utilizza l'attivazione dei neutroni PS specifica per il glioblastoma insieme alla terapia di cattura dei neutroni del boro.

Entrambi i metodi sfruttano l'attività biosintetica delle cellule tumorali. Le cellule tumorali prepareranno essenzialmente composti chimici al loro interno. Una volta attivati dall'irradiazione di protoni o neutroni, questi composti agiscono come "proiettili d'argento", innescando l'autodistruzione delle cellule.

A differenza dei trattamenti convenzionali, che danneggiano i tessuti circostanti, queste tecniche sono progettate per colpire con precisione solo le cellule maligne, riducendo al minimo gli effetti collaterali e portando potenzialmente a risultati curativi.

Il progetto convaliderà le sue terapie in due fasi. In primo luogo, verranno condotti esperimenti in colture cellulari di glioblastoma multiforme, seguiti da test in modelli animali preclinici. La tempistica ufficiale del progetto si estende fino al 2028, con una fase di transizione intermedia che dovrebbe porre le basi per un ulteriore sviluppo.

Guardando più avanti, NuCapCure mira a portare queste terapie ai pazienti con tumore cerebrale entro il 2040 circa, una tempistica che potrebbe segnare un punto di svolta nel modo in cui il glioblastoma multiforme viene trattato in tutto il mondo.