L'Ozempic, il farmaco utilizzato per perdere peso, oltre che nella terapia per il diabete, fa, suo malgrado, ingresso nella cronaca giudiziaria. Nel corso di un processo, in Australia, il difensore di una donna, accusata di avere accoltellato, apparentemente senza alcun motivo, la nuora ed un nipotino, ha sostenuto che il gesto della sua assistita sia stato causato dagli effetti collaterali del farmaco.
Australia: Ozempic avrebbe spinto donna ad accoltellare nuora e nipote
L'imputata ha 59 anni ed è stata arrestata, nel giugno scorso, a Horsley, nella regione di Illawarra, per avere ferito in modo serio (ma senza mettere in pericolo le loro vite) la nuora ed uno dei nipoti, un bambino di dieci anni.
Nel corso dell'udienza - conclusasi con il rifiuto della libertà su cauzione dell'imputata - è stato riferito, dalla difesa, il parere di uno psichiatra forense, secondo il quale il comportamento della donna potrebbe essere stato causato dagli "effetti collaterali tossici" di Ozempic, procurandone una ''rabbia indotta''.
L'episodio, in effetti, mostrerebbe un comportamento incomprensibile e ingiustificato della donna che, dopo aver seguito la nuora di 27 anni mentre accompagnava in auto i suoi figli, di dieci e tre anni, agli allenamenti di judo, l'ha costretta ad accostare, pugnalandola all'addome. Poi, secondo la polizia, ha aperto la portiera del passeggero e ha pugnalato il bambino di dieci anni al collo.
Durante la presentazione del caso in aula, l'avvocato difensore Laura Fennell ha detto alla corte che la sua cliente soffriva di un disturbo depressivo maggiore da oltre 25 anni, "esacerbato da questioni familiari".
L'avvocato ha quindi ricordato che l'imputata non aveva precedenti penali e aveva "vissuto la sua vita senza incidenti".
"Quello che è successo quel giorno suggerisce qualcosa di completamente fuori dal personaggio", ha detto, spiegando che l'imputata si sottoponeva ad una terapia con Ozempic al momento del suo reato e che il suo comportamento potrebbe essere stato "l'effetto collaterale del farmaco che stava assumendo".
La corte ha quindi sentito che uno psichiatra forense, dopo una valutazione dell'imputata, aveva scoperto che la sua storia di problemi di salute mentale potrebbe averla resa "più vulnerabile agli effetti collaterali del farmaco" che stava assumendo, appunto Ozempic.
"Il medico esperto suggerisce che il farmaco potrebbe aver avuto un effetto tossico sul suo metabolismo e l'ha resa suscettibile a comportamenti violenti", ha detto il giudice Geraldine Beattie, riferendosi ai documenti del tribunale, spiegando comunque che la corte dovrà chiarire il quadro rappresentato dalla difesa, ''e ci vorrà del tempo''. Intanto l'imputata resterà in carcere.
Nel corso dell'udienza, la giudice ha detto che l'imputata, nel corso dell'interrogatorio al quale era stata sottoposta dalla polizia, aveva detto che "non aveva idea" del motivo per cui aveva commesso il presunto reato e che "qualcosa le è venuto in mente per farlo".