La regione di Lanaudière diventa un polo per chi sceglie la morte assistita: tassi record e nuove strutture dedicate
Nel Quebec, la regione di Lanaudière, a nord di Montreal, è diventata un punto di riferimento per l’assistenza medica al morire.
Non c’è spettacolarizzazione, ma una crescente attenzione verso i
bisogni di chi soffre oltre ogni limite e sceglie di ricorrere alla
morte assistita.
Secondo la Commissione per le cure di fine vita, dal 1° aprile 2023 al 31 marzo 2024 oltre 5.700 persone hanno scelto la morte assistita in Quebec. Si tratta del 7,3% di tutti i decessi nella provincia, il tasso più alto del Canada. Nella sola Lanaudière, la percentuale sale al 12,4%, un dato che riflette l’invecchiamento accelerato della popolazione locale.
Una domanda in crescita e risorse sotto pressione
Il dottor Louis Daigle,
che pratica la morte assistita nella regione, sottolinea come la
domanda crescente stia mettendo a dura prova le risorse. La popolarità
del servizio, osserva, è legata a “la natura pacifica della morte e la sofferenza evitata per i pazienti e le famiglie”.
Il fenomeno si intreccia con le
dinamiche demografiche: secondo le proiezioni, la popolazione con più di
75 anni nella regione crescerà del 51% entro il 2035, contro il 40,8% stimato per l’intera provincia. “Siamo dieci anni avanti”, ha dichiarato il parlamentare locale François St-Louis.
Una legge più inclusiva
Dal 2023, la legge del Quebec consente alle case di cure palliative
di offrire l’assistenza medica al morire, ampliando così l’accesso
anche ai pazienti con malattie degenerative come l’Alzheimer, che
possono fare richiesta anticipata quando sono ancora in grado di dare il
consenso.
La ministra responsabile per gli anziani, Sonia Bélanger, ha ricordato che il Quebec ha la più alta aspettativa di vita del Canada, con oltre due milioni di cittadini over 65. Per questo, ha annunciato un piano di potenziamento dei servizi: “Vedrete
nei prossimi anni, l’assistenza medica nel morire sarà offerta in più
case di cure palliative, ma anche a casa e negli ospedali”.
Una nuova struttura simbolo
Un nuovo centro di cure palliative
è stato inaugurato a Saint-Charles-Borromée, dotato di dieci stanze per
pazienti terminali e di una sala dedicata alla morte assistita, che può
ospitare fino a 20 persone durante l’ultimo saluto. La struttura,
finanziata in gran parte con fondi privati ma gestita dal pubblico, è
considerata un modello replicabile.
La dottoressa Nathalie Allard, che da quasi 30 anni pratica cure di fine vita, descrive così il suo approccio: “Questo
è il posto in cui lavoro, sarà la mia ultima casa. L’assistenza medica
nel morire può anche essere una celebrazione: non voglio farti del male,
ma moriremo tutti. Quindi, perché non prepararsi e celebrare questo
grande momento che è la nostra morte?”.