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Il binge-watching sotto la lente degli esperti: effetti su memoria e attenzione

 
Il binge-watching sotto la lente degli esperti: effetti su memoria e attenzione
Redazione
Con il moltiplicarsi di piattaforme digitali e con un aumento esponenziale dell'offerta audiovisiva, è quasi diventata una routine una visione compulsiva che, dicono oggi gli esperti, ha effetti negativi sulla memoria e sull'attenzione, il che spiega perché spesso dimentichiamo le serie che guardiamo.
 
 Gli esperti della Open University of Catalonia (UOC) hanno individuato due fenomeni che si verificano quando si guardano le serie, definite la "memoria dei pesci" e l'"effetto tunnel", e avvertono delle loro conseguenze cognitive e culturali. Il fenomeno "memoria dei pesci" si riferisce al non ricordare nulla all'inizio di una nuova stagione della serie. Ciò è causato dal "consumo di maratona" o dalla visione di molti episodi in poco tempo.

Effetti del binge watching sulla memoria

 
 Elena Neira, professoressa associata presso la Facoltà di Scienze dell'Informazione e della Comunicazione dell'UOC e ricercatrice nella distribuzione di contenuti audiovisivi su piattaforme di streaming, spiega che "guardare molti episodi contemporaneamente influenza due processi fondamentali su cui si costruiscono i nostri ricordi". L'analisi parte dal processo di collegare nuove informazioni con ciò che è già presente nella nostra memoria. "Commentare la serie, riflettere su di essa in attesa della prossima puntata, leggere articoli... Tutte queste attività - ad avviso della professoressa Neira - contribuiscono a cementare la memoria a lungo termine su basi più solide perché le connessioni tra quegli stimoli appena ricevuti e il backup del cervello sono più forti".
 
 Ma non bisogna cadere nell'errore di pensare ad un decadimento della memoria, ma che invece stiamo saturando il cervello con troppe informazioni, senza dargli il tempo di elaborarle bene. Quindi, dicono gli esperti, affinché qualcosa rimanga nella nostra memoria a lungo termine, dobbiamo prestarvi attenzione, capirlo, metterlo in relazione con altre cose della nostra vita e collegarlo agli aspetti emotivi.

L’effetto tunnel: quando l’algoritmo sceglie per te

 
 L'altro fenomeno è quello del ''tunneling'', quando cioè l'algoritmo pensa per tePer ''effetto tunnel" si intende il consumare sempre lo stesso tipo di contenuti pur avendo un ampio catalogo tra cui scegliere. Cosa che è messa in relazione all'algoritmo delle piattaforme, che si traduce nella personalizzazione che prevede ciò che piacerà allo spettatore utente.
Il cervello segue la tendenza a ripetere schemi che hanno già funzionato, spingendo a vedere le cose che ci piacciono o di trovarne che gli somiglino.
 
 Gli algoritmi rafforzano questo effetto offrendoci titoli simili a quelli che già ci piacevano, che attivano la dopamina (associata al piacere e alla motivazione) e focalizzano la nostra attenzione solo su ciò che ci è familiare. Tutto questo genera quella sorta di "visione a tunnel'', dove vediamo solo una parte del catalogo, quella che l'algoritmo ci suggerisce, ma anche quella che più si adatta ai nostri gusti. Questo spinge alla reiterazione di uno schema di scelte.

Conseguenze cognitive e culturali del binge watching

 
Ma se tutto ciò che vediamo è prevedibile, l'adattamento alle nuove sfide e l'apprendimento si riducono. Ma, scegliere delle serie al di fuori dello schema più ''rassicurante'', consente di attivare regioni frontali legate al pensiero critico, apprendere nuove informazioni e persino migliorare la nostra riserva cognitiva.
 
 La concorrenza tra le piattaforme, dicono gli esperti, ha moltiplicato l'offerta, ma non ha migliorato le decisioni di consumo. Queste applicazioni sanno che l'utente migliore è quello che consuma molti contenuti, il che rende più difficile catturare l'attenzione, quindi progettano i loro cataloghi per agganciarli.