Donald Trump si trova in un paradosso politico. Dopo essere stato premiato dagli elettori per la sua linea dura contro l’immigrazione clandestina, ora sta pagando il prezzo di politiche percepite come disumane e sproporzionate nell’uso della forza.
I recenti sondaggi, infatti, mostrano una crescente disapprovazione tra i cittadini statunitensi per la gestione dell’immigrazione. I raid, gli arresti pubblici, le espulsioni forzate e l’azione aggressiva degli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) stanno generando sconcerto e condanna.
“L'opinione pubblica è rimasta delusa dal piano di deportazione di massa di Trump. Gli americani stanno vedendo come attacca gli immigrati in modo indiscriminato ed eccessivamente aggressivo”, ha dichiarato Nick Gourevitch, presidente del Global Strategy Group, in un’intervista commentando i risultati dell’ultimo sondaggio condotto per Navigator.
Secondo il sondaggio:
Altri sondaggi confermano il trend negativo:
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Gallup: il 62% disapprova le politiche migratorie.
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CNN: disapprovazione al 58%.
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CBS: disapprovazione al 56%.
Trump aveva promesso espulsioni mirate contro i criminali più pericolosi, ma la realtà è ben diversa. I centri di detenzione si sono riempiti di migranti senza precedenti penali, e molte delle immagini diffuse mostrano agenti con il volto coperto che arrestano genitori e lavoratori senza minacce evidenti.
“Quello che stanno vivendo è l’abuso di potere, il caos, l’intimidazione, con gravi conseguenze umane ed economiche”, ha dichiarato Clarissa Martinez De Castro, attivista per i diritti della comunità latinoamericana.
L’impatto è particolarmente forte tra i latinos, una delle comunità più colpite:
La preoccupazione è alta anche tra gli afroamericani:
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Il 46% dei neri e degli ispanici è "molto preoccupato" per i raid.
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Tra i bianchi, la stessa opinione è condivisa dal 37%.
Anche il sostegno al piano di deportazione si è ridotto:
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Prima dell’insediamento, era al 51%.
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Oggi è sceso al 45%, mentre l’opposizione è salita al 49%.
Eppure, il calo di fiducia in Trump non si traduce in un aumento del sostegno ai democratici:
Il malcontento generale cresce anche per la gestione di casi controversi, come le espulsioni di venezuelani accusati di appartenere al cartello Tren de Aragua, spesso senza prove concrete.