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Sistema finanziario italiano solido, ma restano rischi globali

 
Sistema finanziario italiano solido, ma restano rischi globali

L’analisi del Comitato per le politiche macroprudenziali: resilienza interna, ma attenzione a dazi, criptoattività e geopolitica

Il sistema finanziario italiano si conferma solido e resiliente, pur in un contesto globale fragile e instabile. Lo evidenzia il Comitato per le politiche macroprudenziali, riunitosi il 13 giugno presso la Banca d’Italia sotto la presidenza del Governatore Fabio Panetta, con la partecipazione dei vertici di Consob, Covip, Ivass e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il quadro tracciato è complessivamente positivo, ma non privo di vulnerabilità che richiedono monitoraggio costante.

Crescita occupazionale, inflazione bassa e bilancia positiva

L’economia italiana beneficia di occupazione in aumento, inflazione contenuta e di una posizione creditoria netta verso l’estero, elementi che hanno favorito revisioni positive del rating sovrano da parte di agenzie internazionali.

Rischi sistemici dall’estero: dazi, guerre e cripto

Il Comitato ha però sottolineato alcune minacce esterne:

  • Dazi USA, che per ora non hanno inciso pesantemente ma potrebbero alterare gli equilibri commerciali;
  • Criptoattività, sempre più interconnesse al sistema finanziario e all’economia reale;
  • Tensioni geopolitiche, in particolare i conflitti in Medio Oriente, che alimentano volatilità nei mercati energetici e delle commodity.

Settore bancario, assicurativo e famiglie: buona tenuta

Le banche italiane mantengono buona patrimonializzazione e redditività, anche se si osservano lievi segnali di deterioramento del credito.
Il comparto assicurativo resta solido, sostenuto da liquidità adeguata, così come i fondi pensione.

Le famiglie italiane appaiono finanziariamente robuste: indebitamento contenuto, crescita della ricchezza finanziaria nel 2024 e una riduzione degli investimenti in strumenti complessi come i certificates, ancora però presenti in misura significativa.

Imprese più prudenti, leva finanziaria al minimo storico

Le imprese hanno visto una flessione della redditività, ma mantengono performance soddisfacenti. Prosegue il trend di riduzione della leva finanziaria, che ha raggiunto il livello più basso degli ultimi vent’anni: un segnale di prudenza gestionale e resilienza strutturale.

Regole più semplici, ma non deregolate

Il Comitato si è espresso favorevolmente alla semplificazione normativa in ambito finanziario, ma ha ribadito il no alla deregolamentazione. Ogni riforma dovrà rispettare gli standard globali, salvaguardando l’integrità e la robustezza del sistema.

Nuovi compiti: attenzione ai contratti indicizzati

Tra le nuove funzioni assegnate al Comitato figura la valutazione delle clausole di riserva nei contratti finanziari indicizzati, in attuazione del DLgs 207/2023. Obiettivo: prevenire effetti distorsivi dovuti alla sostituzione di benchmark non più rappresentativi, per garantire stabilità e fiducia nei mercati.

Redazione