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OMS: le sigarette elettroniche minacciano i progressi nella lotta al fumo

 
OMS: le sigarette elettroniche minacciano i progressi nella lotta al fumo

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, marketing aggressivo e accessibilità crescente dei nuovi dispositivi a base di nicotina mettono a rischio le politiche antifumo. I giovani i più vulnerabili.

Sigarette elettroniche e tabacco riscaldato nel mirino dell’OMS

Le sigarette elettroniche e i prodotti a base di tabacco riscaldato stanno vanificando i progressi fatti nella lotta globale al tabagismo. È quanto denuncia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in occasione della Conferenza Mondiale sul Controllo del Tabacco, tenutasi a Dublino.

Secondo i dirigenti dell’OMS, l’industria del tabacco sta evolvendo attraverso nuove strategie commerciali aggressive, che stanno mettendo in stallo politiche efficaci come le campagne mediatiche sui danni del fumo, il sostegno ai fumatori che vogliono smettere e l’introduzione di tassazioni più elevate sui prodotti contenenti nicotina.

Giovani più esposti al rischio: servono nuove misure di controllo

L’allarme principale riguarda l’aumento dell’accessibilità a questi nuovi prodotti, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito. Mentre le sigarette tradizionali sono diventate meno accessibili in 46 Paesi, in altri 42 – inclusi 23 Paesi in via di sviluppo – il loro costo relativo è diminuito, rendendole più facili da acquistare.

L’OMS propone di estendere le avvertenze sanitarie grafiche, già presenti sui pacchetti di sigarette, anche a:

  • Sigarette elettroniche e dispositivi da svapo
  • Prodotti a tabacco riscaldato
  • Bustine di nicotina

Regolamentazione disomogenea: 62 Paesi ancora senza norme

Secondo l’ultimo rapporto OMS sull’epidemia globale di tabacco, sono 133 i Paesi che regolamentano in qualche forma le sigarette elettroniche, rispetto agli appena 8 del 2007. Tuttavia, 62 Paesi non applicano alcuna normativa, creando un vuoto legislativo che favorisce la diffusione incontrollata di questi dispositivi.

Il livello di regolamentazione varia notevolmente:

  • Il 90% dei Paesi ad alto reddito regola o vieta la vendita
  • Il 66% dei Paesi a medio reddito ha norme parziali
  • Solo il 27% dei Paesi a basso reddito ha adottato regolamenti efficaci

Le dichiarazioni dell’OMS: “Il tabacco cambia volto, dobbiamo farlo anche noi”

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha affermato: “A vent'anni dall'adozione della Convenzione quadro dell'OMS per il controllo del tabacco, abbiamo molti successi da celebrare, ma l'industria del tabacco continua a evolversi e così dobbiamo fare anche noi.”

Il rapporto OMS evidenzia sigarette elettroniche, bustine di nicotina e prodotti a tabacco riscaldato come nuove minacce emergenti.

Rüdiger Krech, direttore per la promozione della salute dell’OMS, ha denunciato: “Questi prodotti sono commercializzati in modo aggressivo, con modalità che compromettono i risultati ottenuti a fatica in termini di salute pubblica. Non ci si può aspettare che le autorità nazionali riescano a gestire migliaia di nuovi prodotti che rappresentano un tentativo dell’industria del tabacco di distogliere l’attenzione dal loro business principale.” E ha aggiunto: “È estremamente importante regolamentare questi nuovi prodotti, perché stanno spingendo bambini e ragazzi a usare la nicotina, con la conseguente dipendenza che spesso sfocia nel consumo di tabacco.”

Le indagini più recenti indicano che circa il 6% degli adolescenti tra i 13 e i 15 anni fa uso di sigarette elettroniche, un dato che preoccupa le autorità sanitarie a livello globale.

Sei misure chiave per il controllo del tabacco

Il rapporto OMS valuta i Paesi sulla base dell’attuazione di sei misure fondamentali per il controllo del tabacco:

  1. Tassazione dei prodotti contenenti tabacco e nicotina
  2. Legislazione sull’aria libera da fumo
  3. Sostegno ai fumatori per smettere
  4. Monitoraggio del consumo
  5. Divieto di pubblicità, promozione e sponsorizzazione
  6. Avvertenze sanitarie e campagne informative sui danni del fumo

Dal 2007, 155 Paesi hanno implementato almeno una delle sei misure a livello di “best practice”. Solo quattro – Brasile, Mauritius, Paesi Bassi e Turchia – hanno adottato l’intero pacchetto di interventi.

Il messaggio dell’OMS è chiaro: la lotta al fumo non è finita, ma sta cambiando volto. Per proteggere le nuove generazioni e consolidare i risultati ottenuti, è indispensabile che le istituzioni si adattino alle nuove sfide rappresentate dalle sigarette elettroniche e dai prodotti alternativi a base di nicotina.

Redazione