Uno studio su sei Paesi
Una delle sfide più attuali della sanità è quella di sostenere le tecnologie digitali in continua evoluzione senza compromettere la sicurezza dei pazienti o la sostenibilità dei sistemi sanitari.
Secondo il rapporto OCSE, uno dei principali ostacoli è l'assenza di una tassonomia condivisa. Senza una classificazione chiara, valutazione efficacia, sicurezza e rapporto costo-beneficio diventa un terreno minato. A complicare il quadro contribuiscono il ritmo vertiginoso delle innovazioni e l'emergere di soluzioni basate sull'intelligenza artificiale.
I Paesi che si stanno attrezzando
Lo studio analizza come sei Paesi si stanno attrezzando. La Francia ha introdotto nel 2023 un percorso rapido per l'approvazione di terapie digitali e strumenti di telemonitoraggio come il programma PECAN. In Germania, dal 2020 il programma DiGA ha portato oltre 65 applicazioni digitali nel sistema sanitario, soprattutto per la salute mentale. La Corea ha creato un iter accelerato che integra regolamentazione, HTA e valutazione assicurativa per dispositivi digitali innovativi. Il Regno Unito ha sviluppato il programma Early Value Assessment (EVA) per identificare tecnologie promettenti, promuovendo anche piani di raccolta dati real-world. La Spagna nel 2023 ha adottato un quadro metodologico specifico per l'HTA di tecnologie digitali, avviando le prime valutazioni nazionali. Israele punta su programmi di finanziamento per sostenere la sperimentazione e l'adozione precoce di soluzioni digitali, pur non avendo ancora approvato terapie digitali all'interno del paniere nazionale.
Le sfide del futuro
Dai colloqui condotti con le agenzie di HTA emerge una serie di sfide comunitarie, che riguardano: gli aggiornamenti continui, perchè il software dei dispositivi si evolve rapidamente, rendendo obsolete le valutazioni tradizionali. L’asimmetria informativa: gli sviluppatori faticano a fornire dati allineati alle esigenze degli enti valutatori. Le competenze tecniche: la valutazione richiede nuove competenze su temi come cybersecurity, interoperabilità, protezione dei dati e usabilità. Equità e accesso: il rischio è accentuare il divario digitale, escludendo chi non ha familiarità con le nuove tecnologie.
Non basta adattare gli strumenti esistenti
Il messaggio più importante del rapporto è questo: non basta adattare gli strumenti esistenti, bisogna ripensare il modo stesso di valutare. Le raccomandazioni includono: percorsi di HTA flessibili e interattivi, capaci di aggiornarsi con l'evoluzione dei software; maggiore integrazione tra valutazione clinica, decisioni di finanziamento e implementazione sul campo; uso sistematico dei dati real-world per monitorare l'impatto clinico e l'adozione delle tecnologie.
Redazione