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GenoMed4All: l’intelligenza artificiale al servizio delle malattie del sangue

 
GenoMed4All: l’intelligenza artificiale al servizio delle malattie del sangue
Redazione

L’iniziativa UE crea un hub dati federato per migliorare diagnosi e trattamenti con algoritmi predittivi sicuri, trasparenti e condivisi

La sfida delle malattie ematologiche – oltre 450 disturbi oncologici e non oncologici a carico del sangue – è ancora lontana dall’essere vinta. Ma l’Europa ha messo in campo una delle sue risposte più ambiziose: GenoMed4All, un progetto finanziato dall’Unione Europea che sta realizzando un hub di dati federato per sfruttare il potenziale dell’Intelligenza Artificiale (IA) nella diagnosi, prognosi e terapia delle patologie ematologiche.

Il progetto unisce 23 partner in 7 Paesi (tra cui Italia, Spagna, Francia e Germania), con l’obiettivo di standardizzare la condivisione sicura dei dati clinici e sviluppare modelli di IA affidabili e spiegabili, a beneficio di medici e pazienti.

 Una piattaforma per diagnosi più precise e personalizzate

Il cuore del progetto è una piattaforma di apprendimento federato, che permette ai ricercatori di addestrare algoritmi predittivi su dati clinici reali senza spostare i dati sensibili, tutelando la privacy. Per i medici, si traduce in un sistema di supporto decisionale capace di fornire suggerimenti basati su modelli di IA in costante aggiornamento.

Per i ricercatori, GenoMed4All offre una sandbox IA per sperimentare e confrontare nuovi modelli su dati multisito, migliorando l’accuratezza e la generalizzabilità senza compromessi sulla qualità o sull’etica.

Un impatto concreto sulla sanità pubblica europea

Le malattie del sangue rappresentano circa il 5% di tutti i tumori, ma causano un impatto economico di oltre 22 miliardi di euro l’anno in Europa. A complicare il quadro c’è la frammentazione dei dati clinici e la loro natura sensibile. GenoMed4All mira a superare questi ostacoli, favorendo la trasformazione digitale della medicina ematologica.

“Serve un cambiamento nel modo in cui introduciamo questi strumenti in ambito clinico – afferma il team – per garantire responsabilità, trasparenza e fiducia negli strumenti di IA”.