Il report dell’Associazione Italiana Editori (AIE) relativo ai primi quattro mesi del 2025, rileva una flessione del mercato editoriale, tranne per quanto riguarda il settore bambini e young adults.
Nei primi quattro mesi del 2025, l’editoria italiana è calata del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, con oltre 400 milioni di perdita. Tra le cause ci sono il calo degli acquisti effettuati con le Carte Giovani, che vengono fornite alle famiglie con ISEE inferiore ai 35.000 euro (da 45,9 a 18,3 milioni di euro), e la riduzione degli acquisti da parte delle biblioteche.
Tra i settori, non sembra il fumetto quello più colpito, con un calo dell’1,3% rispetto all’anno precedente. In realtà, la continua decrescita degli ultimi anni è stata però sostanzialmente costante, e adesso, col venir meno del fenomeno dei manga, con un calo di oltre il 5%, continua la difficoltà del settore intero, che è una parte significativa del panorama editoriale.
Persino il gigante editoriale della fumettistica italiana Bonelli, la famosa casa editrice di Tex, Zagor, Nathan Never, Dylan Dog e Martin Mystère, ha affrontato, come si desume dal bilancio generale depositato il 26 luglio 2025, alcune difficoltà. Nel 2024 gli albi venduti sono stati 5,3 milioni, rispetto alle sei milioni di copie del 2023 e alle sette milioni del 2022. In pratica, in due anni la Bonelli ha venduto 2 milioni di copie in meno.
Il prezzo degli albi regolari mensili dell’Editore è passato in venticinque anni da 1.81 euro ai 5.80 attuali, manifestando nel rincaro dei prezzi – che si è generalizzato nel mercato della fumettistica – la stagnazione se non il declino nelle vendite. Il traino rimane comunque Tex, che ancora in questi anni, nonostante il mercato, continua a vendere numeri di gran lunga superiori alle centomila copie annue.
Quasi duemilasettecento edicole hanno chiuso in quattro anni e il mercato non sembra venir rimpiazzato dalle vendite digitali. A Isernia, ad esempio, ha chiuso un’edicola su tre. A seguire ci sono Trieste ed Ancona, in cui il calo è stato di oltre il 30%.
In quest’ottica, occorrerebbe incentivare politiche virtuose per salvare il settore, come ad esempio è accaduto in Toscana, col via libera, il 29 luglio 2025, di un bando di duecentomila euro per salvare le edicole e i distributori nei piccoli Comuni, al fine di sostenere l’informazione locale. Un piccolo esempio che non deve restare isolato.