È una delle più dure condanne mai inflitte da un tribunale europeo quella che manderà in carcere, ma non sino alla fine dei suoi giorni, un quarantaseienne di origini argentine, accusato di avere commesso violenza sessuale su minori approfittando della loro passione per uno dei giochi più amati dai ragazzini di mezzo mondo: Fortnite.
Il Tribunale provinciale di Madrid ha condannato A.M.V. (ne sono state rese note solo le iniziali, anche perché, una volta entrati in galera, si sa che i pedofili devono temere per la loro vita, dopo avere reso un inferno quella delle loro piccole vittime) a 433 anni di reclusione, non potendo condannarlo all’ergastolo – pena non prevista per questi reati nell’ordinamento spagnolo – ma considerando ciascuna violenza come un reato autonomo e quindi infliggendogli una pena per ciascun caso accertato.
Quello che è stato ribattezzato come “il pedofilo di Fortnite” è stato riconosciuto colpevole di una dozzina di reati.
La sentenza del tribunale madrileno è, purtroppo, un campionario dell’abisso in cui può portare la depravazione, rendendo ancora più evidente la necessità che gli Stati alzino il livello di attenzione verso i reati che sono favoriti dalla rete, dai suoi sentieri digitali, dalla facilità con cui l’assenza di controlli “a monte” spiana la strada all’aberrazione che si nasconde dietro un nickname, magari accattivante, magari scelto con cura per incuriosire la potenziale vittima, ingannata pensando di dialogare con un coetaneo.
La sentenza e i capi d’imputazione
Sarà interessante leggere come il tribunale ha motivato la sua decisione, condensata in un dispositivo che ha ritenuto l’imputato colpevole, oltre che di aggressione sessuale (evitiamo di riferire le modalità di quest’ultima, per la scabrosità del singolo episodio), anche di:
- 10 capi d’imputazione per abuso sessuale su minori
- 18 capi d’imputazione per inganno o sexting
- 7 per produzione di materiale pedopornografico
- 13 per cyberbullismo o adescamento
Nonostante la lunga pena, il Codice penale spagnolo limita la pena massima effettiva a 20 anni e quindi, prima o poi, il “pedofilo di Fortnite” vedrà aprirsi le porte del carcere.
Né consola – semmai questo termine possa essere utilizzato – il fatto che l’uomo è stato condannato al pagamento di un risarcimento pari a 90.000 euro, che dovrà versare alle vittime dei suoi abusi.
Inoltre, una volta scontati i tre quarti della pena ed entrato nella terza fase della libertà condizionata, sarà espulso dalla Spagna e gli sarà vietato il rientro in patria per 10 anni.
Adescamento via Fortnite: una rete costruita con astuzia
Nel corso delle indagini, per poi essere confermata durante l’istruttoria dibattimentale, è emersa la facilità con cui l’uomo aveva imparato a relazionarsi con bambini di età inferiore ai 13 anni.
La sua strategia consisteva nel guadagnarsi la fiducia dei piccoli offrendo regali legati al gioco, come oggetti virtuali o V-Buck, la valuta di Fortnite utilizzata per fare acquisti all’interno del gioco.
Una volta instaurato un legame di fiducia con le vittime, l’imputato le contattava tramite videochiamate o il sistema audio del gioco, chiedendo loro di mostrargli i genitali. Grazie a questa relazione manipolatoria, i minori acconsentivano a tali richieste. A quel punto, il condannato acquisiva le immagini utilizzando il suo cellulare o computer.
L’indagine ha rivelato che il pedofilo aveva archiviato con cura queste immagini in una cartella chiamata “angelitos”, che in seguito aveva caricato su un account MEGA.NZ.
Il 24 settembre del 2021, il Tribunale di primo grado e di inchiesta ha ordinato una perquisizione dell’abitazione dell’imputato a Malaga.
Dopo aver analizzato il materiale sequestrato, le autorità hanno trovato numerosi file contenenti immagini sessualmente esplicite di minori di età inferiore ai 13 anni, nell’account e-mail collegato al server MEGA, attivo sin dal 2021.
25 vittime, molte ancora da identificare
In totale, sono state individuate 25 vittime, metà delle quali non sono ancora state identificate.
L’imputato si trova in custodia cautelare dal luglio 2023.