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ENEL FOUNDATION E PIANO MATTEI: UN PONTE ENERGETICO TRA ITALIA E AFRICA

 
ENEL FOUNDATION E PIANO MATTEI: UN PONTE ENERGETICO TRA ITALIA E AFRICA

Enel Foundation lancia una nuova strategia globale con focus su Africa e Piano Mattei. Ricerca, formazione e innovazione al servizio della transizione energetica

di Luca Lippi

Enel Foundation inaugura una nuova fase del suo impegno, rafforzando il suo ruolo di centro nevralgico per la ricerca e la formazione nel settore dell'energia. Con una visione sempre più globale, la Fondazione punta a consolidare il dialogo tra mondo accademico, istituzioni, enti di ricerca e imprese, trasformando l'innovazione in progresso concreto.

La nuova direzione strategica è stata presentata ufficialmente durante un importante evento pubblico, che ha visto la partecipazione di figure di primo piano del mondo istituzionale e industriale. Tra gli intervenuti, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, il Presidente della Fondazione e Amministratore Delegato del Gruppo Enel, Flavio Cattaneo, il direttore di Enel Grids and Innovation, Gianni Armani, la nuova Presidente del Comitato Scientifico, Laura Cozzi, e Lorenzo Ortona, in rappresentanza della Struttura di Missione per il Piano Mattei.

Il Comitato Scientifico: eccellenze italiane e internazionali

Al centro di questa strategia c'è un nuovo Comitato Scientifico, concepito come il “cervello” della Fondazione. Il comitato riunisce personalità di spicco del panorama accademico, mettendo in dialogo l'eccellenza italiana – con esponenti di atenei come Bocconi, Luiss Guido Carli, Politecnico di Milano e Politecnico di Torino – con istituzioni di fama mondiale come il MIT di Boston e l'Università di Harvard. Un pilastro fondamentale del rinnovato slancio della Fondazione è la sua proiezione internazionale, con un'attenzione speciale alla cooperazione strutturata tra Europa e Africa, in linea con gli obiettivi del Piano Mattei. Per comprendere appieno la portata di questo impegno, è utile capire di cosa si tratta.

Cooperazione con l’Africa: al centro il Piano Mattei

Il Piano Mattei è l'iniziativa strategica con cui l'Italia si propone di costruire un nuovo modello di collaborazione con i Paesi africani, basato su un partenariato alla pari e non su un approccio "predatorio" o di semplice beneficenza. L'idea di fondo è creare vantaggi per tutti (win-win), promuovendo lo sviluppo in Africa e, allo stesso tempo, servendo gli interessi strategici dell'Italia e dell'Europa. Gli obiettivi principali sono: trasformare l'Italia in un grande hub energetico europeo, importando gas e idrogeno dall'Africa, ma anche aiutando i Paesi partner a sviluppare la loro produzione energetica, soprattutto da fonti rinnovabili. Affrontare le cause profonde delle migrazioni investendo in istruzione, sanità, agricoltura e creando posti di lavoro in Africa. Aprire opportunità di investimento per le imprese italiane e contribuire allo sviluppo economico e sociale dei Paesi africani.

Il nome è un omaggio a Enrico Mattei, fondatore dell'ENI, che promuoveva accordi equi con i Paesi produttori trattandoli come partner. Il piano attuale vuole richiamare quello stesso spirito di cooperazione. È proprio in questa cornice che si inseriscono le iniziative di Enel Foundation, il cui obiettivo è creare un ecosistema di alta formazione per far nascere una futura classe dirigente africana, capace di guidare la transizione energetica del continente.

Progetti formativi già attivi in Marocco, Kenya e Sudafrica

Ne sono una prova concreta i progetti già avviati. In Marocco, i corsi sulla transizione energetica e le rinnovabili, realizzati con la Fondazione RES4Africa e l'Università Mohammed VI, hanno già coinvolto oltre mille partecipanti. Sono inoltre in apertura due nuovi centri di formazione in Kenya e Sudafrica. Sostegno all'imprenditoria: Il progetto wAtt Boost, sviluppato con RES4Africa e Strathmore University e con il contributo di IRENA, mira a stimolare la crescita di startup locali, accompagnando i giovani imprenditori africani nello sviluppo di soluzioni innovative per le energie rinnovabili.

Focus anche su Sudamerica e trasformazioni del mondo del lavoro

Ma l'orizzonte della Fondazione non si limita alla cooperazione con l'Africa. Altri temi cruciali saranno al centro dei prossimi studi: si analizzeranno le competenze necessarie per guidare il cambiamento energetico in modo equo, senza lasciare indietro nessuno. E si affronteranno le sfide poste dall'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Un'area di ricerca sarà dedicata al potenziamento delle reti elettriche e al loro adattamento agli eventi climatici estremi, con un focus particolare sulle aree geografiche più vulnerabili. Come il Sudamerica.

"La Fondazione promuove la collaborazione tra ricerca e impresa per favorire l’evoluzione del settore energetico a livello globale", ha dichiarato Flavio Cattaneo, Presidente di Enel Foundation e AD del Gruppo Enel. "Questa sinergia ci consente di trasformare l’innovazione scientifica in soluzioni concrete, sostenibili e scalabili, potenziando la competitività industriale e contribuendo alla transizione energetica mondiale".

In sintesi, il nuovo corso di Enel Foundation delinea una strategia ambiziosa e di ampio respiro. L'unione tra un comitato scientifico di caratura mondiale e progetti concreti sul campo, come quelli avviati in Africa nell'ambito del Piano Mattei, trasforma la Fondazione in un attore chiave della diplomazia energetica e dello sviluppo sostenibile. Questa visione va oltre la semplice ricerca, per farsi ponte tra continenti, saperi e generazioni. Affrontando sfide globali come la transizione giusta, l'impatto dell'intelligenza artificiale e la sfida alle condizioni climatiche estreme, Enel Foundation non si limita a studiare il futuro dell'energia, ma si candida a esserne uno dei principali architetti, costruendo le basi per un progresso equo e duraturo su scala mondiale.