Dalla responsabilità fiscale al desiderio di mare: i dati SWG fotografano un Paese più maturo, ma non senza contraddizioni
Gli italiani si scoprono più responsabili verso il pagamento delle tasse, più aperti alla donazione di sangue e organi, e con un’idea ben chiara della “giornata perfetta al mare”. È quanto emerge dall’ultimo report settimanale SWG, RADAR 2-8 giugno 2025, che analizza l’evoluzione dei comportamenti, dei valori e delle percezioni degli italiani in un momento di grande trasformazione sociale ed economica.
Tasse: cresce il senso civico, ma le imposte restano indigeste
Il rapporto tra cittadini e fisco mostra segnali di svolta: cala l’indifferenza, diminuisce la rabbia e cresce – dal 32% del 2024 al 39% del 2025 – chi affronta il pagamento delle tasse con senso del dovere. Tuttavia, restano molti i nodi critici: se IRPEF e TARI sono considerate “giuste” dalla maggioranza, accise sulla benzina, bollo auto e canone RAI vengono ritenute inique da oltre due terzi degli italiani. Interessante è anche la contraddizione tra principio e prassi: il 90% condanna gli evasori fiscali (“truffano tutti gli altri cittadini”), ma quasi la metà giustifica chi cerca di pagare legalmente il meno possibile. Una spaccatura evidente si registra sulla generazione Z, dove solo il 66% condanna con fermezza chi evade le tasse (contro l’88% della media nazionale) .
Donazioni: apertura teorica, ma con riserve culturali
In vista della Giornata mondiale del donatore di sangue (14 giugno), SWG indaga anche la propensione alla donazione. Il 31% degli italiani ha già donato il sangue, e un altro 36% si dichiara potenzialmente disposto a farlo. Ancora più alta è l’apertura sulla donazione di organi: 3 italiani su 4 hanno già dato o sono pronti a dare il proprio consenso. Tuttavia, emerge un sottofondo di pregiudizio quando si immagina il donatore o il ricevente: accettare sangue da un giovane o da un italiano risulta più semplice rispetto a riceverlo da persone anziane, immigrate o appartenenti alla comunità LGBTQ+. Le fasce sociali più fragili mostrano anche una minore disponibilità a ricevere o donare, suggerendo che la solidarietà ha ancora margini di crescita culturale .
Mare, relax e… mal di testa: il mix dell’estate perfetta
Non è estate senza un bagno in mare: lo dice il 72% degli italiani. Ma la giornata tipo in spiaggia è un equilibrio tra relax e stress. Il podio dei “must have” è guidato dal libro (47%), seguito da borsa frigo (38%), gelato e parole crociate. La Gen Z, invece, non rinuncia a musica, racchettoni e giochi da spiaggia. Le preferenze vanno decisamente alla spiaggia libera o attrezzata (62% complessivo), mentre gli scogli sono scelta di nicchia (7%). Tuttavia, l’idillio vacanziero è facilmente disturbato: i veri nemici del relax restano il traffico per arrivare al lido (58%), le urla e la vicinanza eccessiva con altri bagnanti (oltre il 50% delle segnalazioni) .
Clima economico e timori occupazionali
Nel sottofondo del report si legge anche un’Italia ancora alle prese con l’incertezza economica: aumenta la paura di perdere il lavoro, soprattutto al Sud (65%) e tra i ceti fragili, mentre il 25% delle famiglie dichiara che le uscite superano le entrate. Il risparmio torna ad essere una necessità, più che una scelta.
Redazione