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Malattia di Chagas in Argentina: meno casi a Santiago del Estero, ma resta emergenza nazionale

 
Malattia di Chagas in Argentina: meno casi a Santiago del Estero, ma resta emergenza nazionale

In Argentina si combatte la malattia di Chagas con strategie di prevenzione. A Santiago del Estero la prevalenza è scesa al 4,5%, ma restano criticità

Santiago del Estero è una delle province argentine che, storicamente, registra un numero molto alti di casi della malattia di Chagas (veicolata dal parassita Trypanosoma cruzi), a causa del suo clima e dell'estesa ruralità, che favoriscono la presenza dell'insetto vettore. La malattia si acquisisce attraverso il contatto con le feci o l'urina delle cimici dei letti presenti in America Latina, ma le persone che si infettano possono essere asintomatiche per anni. Una malattia che resta quasi sconosciuta, ma per combattere la quale dal 2007 l'Argentina si è data una legge nazionale che dichiara la prevenzione e il controllo della malattia di Chagas di interesse prioritario. 

Santiago del Estero: un modello di prevenzione con risultati concreti

In questo contesto, il Programma Chagas di Santiago del Estero lavora da più di 20 anni per ridurre la trasmissione ed è riuscito a ridurre la prevalenza dell'infezione dal 30% al 4,5% della popolazione. Negli ospedali pubblici di maternità, la malattia di Chagas congenita – quella che si trasmette da madre a figlio – è controllata all'85%.  Mentre Santiago del Estero mostra progressi sostenuti, a livello nazionale i dati sono fluttuanti: secondo il Bollettino epidemiologico di febbraio 2025, i casi nei neonati sono aumentati nel 2021 e nel 2022, hanno raggiunto il picco nel 2022 e sono leggermente diminuiti nel 2023.

Cos'è la malattia di Chagas e come si trasmette

La malattia di Chagas è una malattia silenziosa, considerata endemica e trascurata, che può rimanere per anni senza dare segni e, improvvisamente, attaccare il cuore o l'apparato digerente. Il Trypanosoma cruzi può essere trasmesso in diversi modi: da madre a figlio durante la gravidanza, tramite trasfusioni di sangue o attraverso la forma più comune: la puntura di un insetto che in Argentina e Bolivia viene popolarmente chiamato cimice del bacio; barbeiro in Brasile e cimice dal becco in America centrale. Si nascondono nei tetti e nei muri delle case precarie, fatte di adobe, nelle zone rurali e anche in alcune regioni urbane. 

Delle persone contagiate, solo il 30% sviluppa la malattia. Per gli operatori è essenziale affrontare gli aspetti socioculturali, la stigmatizzazione e la paura che spesso comporta una diagnosi positiva, indipendentemente dall'evoluzione della malattia.

La trasmissione madre-figlio: perché è centrale la diagnosi prenatale

Secondo le rilevazioni, tra i 6 e i 7 milioni di persone sono infettate da Trypanosoma cruzi nel mondo, la maggior parte delle quali in America Latina, e ogni anno ci sono più di 9.000 casi di neonati con l'infezione per trasmissione da madre a figlio. Dal 2017, l'organizzazione promuove la strategia ETMI PLUS (Eliminazione della trasmissione da madre a figlio dell'HIV, dell'epatite B e della malattia di Chagas) per ridurre questa via di trasmissione e garantire che oltre il 90% delle donne incinte sia testato e che i bambini positivi ricevano un trattamento. 

La cura delle donne in gravidanza affette dalla malattia di Chagas è fondamentale per un motivo: nei neonati la cura è del 100%, grazie a un farmaco dosato in base al loro peso. Quindi, rilevare precocemente l'infezione è essenziale. Oggi, in America Latina, la trasmissione da madre a figlio è in media del 5%", afferma. Ma la diagnosi incontra ancora delle barriere, dal numero dei test (almeno due) al numero non sufficiente dei laboratori. 

Sud America vs tropici

Alcuni paesi, come la Colombia, hanno già fatto progressi nell'incorporare test più rapidi che consentono la diagnosi nei centri sanitari di base. Inoltre, hanno un altro fattore decisivo: le politiche pubbliche sostenute nel tempo. A differenza dell'Argentina e di altri paesi del Cono Sud, in Colombia ci sono diverse specie che fungono da vettori e, quindi, il panorama è più complesso. I vettori sono cinque, a causa della varietà di ecosistemi che sono presenti nel Paese e che sono tipici dei tropici; varietà che favorisce anche la trasmissione orale, come, ad esempio, attraverso l'ingestione di cibi o bevande contaminati.

Redazione