ICAR 2025: in Italia 140mila persone vivono con HIV. Più prevenzione, PrEP accessibile e cure innovative per ridurre nuovi casi e disuguaglianze
Al congresso ICAR 2025, organizzato sotto l’egida della Società italiana di malattie infettive e tropicali che ha riunito a Padova oltre 1.200 tra clinici, ricercatori e community, si è discusso di HIV, ma anche di infezioni sessualmente trasmesse (es. la sifilide, la gonorrea), che sono in aumento.
In Italia vivono circa 140mila persone con l’infezione da HIV-1 con una prevalenza pari a 2 ogni 1.000 residenti e nel 2023 sono state riportate oltre 2.200 nuove infezioni, nel 60% dei casi diagnosticate in fase già avanzata. L’aspettativa di vita delle persone che vivono con infezione da HIV in Italia è simile a quella della popolazione generale, ma l’aspettativa di vita libera da malattie è inferiore, in particolare per l’aumento delle malattie cardiovascolari (l’incidenza è doppia rispetto alla popolazione generale) e dei tumori, specialmente quelli attribuibili a virus oncogeni. Queste complicanze sono in gran parte attribuibili all’infiammazione cronica persistente ed all’ invecchiamento precoce intrinsecamente connessi all’infezione da HIV e persistenti nonostante il pieno controllo della replicazione virale.
PrEP: aumenta l’uso ma restano disuguaglianze
“A partire dal maggio 2023”, ha scritto sul “Sole 24 Ore” il Direttore della Clinica di Malattie Infettive Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “anche in Italia è disponibile la PrEP, la profilassi pre-esposizione per via orale per i soggetti a rischio, lo strumento di prevenzione ad oggi più efficace. Nell’ultimo anno vi è stato un incremento del 43% nell’utilizzo della PrEP orale, sono oltre 16.000 le persone in trattamento, ma vi sono grosse disparità tra regioni e territori. L’accesso alla PrEP è esiguo nella popolazione femminile anche se nell’ultimo anno il 24 % delle nuove infezioni è stato documentato proprio nelle donne e l’accesso alla PrEP è oggi limitato da una distribuzione prevalentemente ospedaliera. Abbiamo oggi nuove opzioni terapeutiche chiaramente superiori in termini di efficacia per prevenire l’infezione da HIV, i farmaci long-acting iniettabili per via intramuscolare o sottocute e speriamo siano presto autorizzati e rimborsati anche in Italia.
L’importanza di U=U e della diagnosi precoce
Occorre far emergere il sommerso e raggiungere le persone più ignare e più fragili. Si stima infatti che attualmente vi siano 9.000 persone in Italia inconsapevoli di avere e quindi a rischio di trasmettere l’infezione da HIV”. Ma è necessario anche favorire l’accesso alle cure e l’aderenza alla terapia antiretrovirale, diffondere in modo capillare il significato del concetto U=U (Undetectable= Untrasmittable), vale a dire che una persona in terapia stabile ed efficace non trasmette ad altri l’infezione per via sessuale.
Annachiara Albanese